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XI.

Suo amore per la Sicilia — Piazzi cittadino di Palermo — Onori dopo morte — Monumento nazionale in Ponte.


Nessun affetto però fu in lui maggiore di quello che nodrì per la Sicilia; onde veramente potrebbesi ritenere che, s’egli ebbe la mente fredda e calcolatrice d’un figlio delle Alpi, per la ridondanza del cuore e la foga dell’indole sua fu piuttosto un rampollo dell’«Isola del Fuoco.» Disse che, se si fosse badato all’amore ch’ei sentiva per quella terra, non una ma due volte egli era Siciliano.

In Palermo, dove visse quasi cinquant’anni, egli aveva omai radicato le proprie affezioni; nè v’ha persona d’ordine civile, la quale non sia consapevole dei suoi premurosi uffici, dei saggi consigli, delle ammonizioni discrete, dei soccorsi larghi e nascosti... Le sue offerte non venivano dalla bocca soltanto, ma partivano dal cuore; nè le promesse erano un complimento vano, ma tosto seguite da’ fatti. Si videro

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