< Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
9 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu{{padleft:16|3|0]]sopra delle facoltà del maggior numero, e quindi inopportuno a un generale bisogno. In questa circostanza, dunque, io doveva pensare ai più: gli uomini speciali non avevano, nè potevano aver mai bisogno dell’umil opera mia.
Di Giuseppe Piazzi hanno scritto:
a) Cacciatore, Elogio funebre;
b) Saverio Scrofani, nel Giornale di scienze, lettere ed arti per la Sicilia (T. XVII. anno V., Palermo 1827); ed è, io credo, il più compiuto lavoro uscito a elogio del Piazzi;
c) Maurizio Monti, il noto autore della Storia di Como, ne’ suoi manuscritti inediti;
d) L’Antologia di Firenze, fascicolo di settembre, anno 1826 (estratto dal Giornale delle Due Sicilie);
e) Agostino Gallo, chiaro archeologo e poeta siciliano, in succinte ma veridiche pagine, unite all’Omaggio poetico pubblicato dal benemerito teologo L. Guicciardi pel centenario natale (16 luglio 1846) del Piazzi stesso[1]. Altri cenni ebbe
- ↑ Sondrio, presso Giuseppe Rossi, tipografo provinciale.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.