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«Al mancar de’ grandi uomini una brama ardentissima di conoscere le più minute particolarità della lor vita si desta nel cuor di tutti. Le azioni ordinarie e comuni, le picciole debolezze istesse acquistano in loro un non so che di grandezza, che le rende importanti e le fa ascoltar con diletto. Si direbbe che l’umanità si compiaccia di ritrovare un punto qualunque di somiglianza fra sè e quegli esseri che sembran collocati dal loro genio in una specie più elevata.»

(Giornale delle Due Sicilie, 1826.)



I.

Antonio Cagnoli — Barnaba Oriani — Giuseppe Piazzi — Giudizio dello Zach e del Voiron su quest’ultimo.


Nei primi lustri di questo secolo spegnevansi in Italia tre luminari delle scienze astronomiche: Antonio Cagnoli, Barnaba Oriani, Giuseppe Piazzi. Il primo, nato a Zante il 29 settembre 1743, e ivi morto nel 6 agosto del 1816, è specialmente benemerito per avere renduto facile e, direi, popolare la scienza con le sue preziose Notizie astronomiche adattate all’uso comune. Infatti, con la chiarezza e l’evidenza dello stile e’ seppe si

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