< Pagina:L'edera (dramma).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'edera (dramma).djvu{{padleft:181|3|0]]
Annesa
solleva il capo e lo guarda, presa da viva pietà. |
Hai ragione, Paulu!... Io devo... devo restare.
Paulu, senza guardarla, approva col capo, sempre cupo. |
Annesa.
Ma tuo nonno... tua madre... non mi scacceranno?
Paulu.
Non possono farlo.... Forse, chiederanno che io ti sposi.
Annesa.
Ah, no!... Finchè essi vivranno, non acconsentirò mai!
Paulu
indifferente.
Come vorrai.... Non ti scacceranno ugualmente.
si riscuote, la guarda: — lo stato di prostrazione di Annesa lo commuove, e le si avvicina alquanto: — poi, con voce calma. |
Dunque, rimani?
— 171 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'edera (dramma).djvu{{padleft:181|3|0]]
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.