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l'ombra del passato | 9 |
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Adone volle scusarsi:
— Guardavo soltanto: non mi sono mosso.
Ma subito apparve sul limitare della porta un uomo altissimo, la cui testa arrivava fin quasi allo stipite: e una voce profonda risuonò fra il chiacchierio dei bimbi e il garrir delle rondini.
— Sgambirlott[1], sei ancora lì? Fila!
Adone partì di corsa.
Tutti si volsero a guardare l’uomo gigantesco, La Pioppa[2] alta e vigorosa.
Egli rassomigliava molto al suo cugino ed ospite Carlino: aveva i capelli bianchi divisi sulla fronte e i baffi giallastri: ma più che roseo, il suo viso era cremisi, la pelle aspra, il naso schiacciato: una pinguedine avanzata rendeva più monumentale quel corpo di gigante, i cui larghi piedi calzati di grosse scarpe sembravano di bronzo.
Tutti rispettavano l’uomo alto e ricco: soltanto il cordaio credeva di poter competere con lui.
— Ma queste corde, omone, si attaccano o no? - gli gridò, inviperito. - Ha paura di sporcar le lenzuola la tua Pirloccina?
— Pazienza! Ha da pensare ad altro, stamattina - rispose l’uomo alto, con la sua voce calma e profonda.
— Anche l’anno scorso ha fatto tante storie, la tua signora moglie! Sì, ha paura di sporcar le lenzuola.