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10 | l'ombra del passato |
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Allora la piccola moglie di Giovanni, timida e malaticcia, s’avvicinò al marito, e mentre metteva i piedi scalzi entro le ciabatte che stavano sul limitare della porta, osò rimbeccare il cordaio:
— È quello il modo di onorare il Signore? Bestemmiando? Io ho tante lenzuola da far una strada fino all’argine.
— Facciamola! Ci passerò io! — disse il signor Carlino, dalla finestra.
I bambini risero: e il cordaio, per dispetto, passò nell’aja di Giovanni e cominciò ad attaccar le corde.
— Ecco come si fa, allora! Ecco come si fa! Andromaca, qui un lenzuolo.
I bambini passarono anch’essi nell’aja di Giovanni e sparsero fiori e foglie sul terreno chiaro e duro.
Cinque rondinotti, dal nido grigio attaccato alla trave del portico, sporsero le testoline lucide e cominciarono a stridere, quasi protestando contro l’invasione di tutti quelli altri rondinotti biondi dal codino sporco.
Adone rientrò di corsa, seguito da un giovine barcajuolo scalzo: passò sotto le lenzuola e andò in cucina, dove la zia finiva di riempire un cestino da viaggio.
La cucina era grande, con le pareti gialle: sulla cappa dell’enorme camino stavano due paja di scarpe nuove con la punta in su, e due caffettiere di rame. Le tavole di noce, la madia rossa, le angoliere lucide, tutto spirava benessere e ordine.