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318 l'ombra del passato

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V.

Passò il mese d’agosto: l’aria si rinfrescò, giunsero a Casalino gli ospiti che ogni anno, al tempo dell’uva, non mancano di onorare con la loro presenza l’alacre paese. Gli abitanti di Casalino sono arditi e intraprendenti. Essi vanno a Parigi, a Londra, in America. Molti sono fortunati. Anche le donne si fanno onore. La modista di lusso, che ogni autunno veniva a Casalino e alle sue clienti faceva credere di esser andata a Parigi «a prender la moda», quell’anno comprò una possessione di cento biolche di terra: ed era partita a piedi, senza un soldo, alla ventura. Meno fortunato fu un suo cugino, un albergatore stabilitosi a New York. Anch’egli, riuscito a farsi una discreta fortuna, era venuto in luglio a Casalino, ma al ritorno in America, era rimasto vittima del disastro del Sirio.

Da un mese, a Casalino, non si parlava d’altro. Anche Adone, steso sul suo tettuccio, nella cameraccia piena di zucche e di patate, leggeva e rileggeva con attenzione quasi morbosa i particolari del naufragio del Sirio.

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