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148 la natura

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228Ne la mente e un desio vago talora
Di rizzarsi. È però forza che l’animo
Corporeo sia, se travagliato è tanto
231Da la ferita d’un corporeo strale.
  Or di qual corpo sia, di qual sostanza
Sia formato quest’animo proseguo
234A renderti ragion co’ versi miei.
E affermo in pria, ch’egli è di sottilissima
Natura e di minuti atomi fatto;
237E, se conoscer vuoi che a punto è tale,
Volger devi al mio dir l’animo attento.
Nulla sì ratto avvenir mai si vede
240Di quello che il pensier propone e imprende:
Più celer dunque l’animo si move
Di quanto agli occhi nostri offre Natura;
243Ma ciò ch’è mobil tanto esser dee fatto
D’assai minuti e assai ritondi semi,
Perchè sospinti dal più lieve impulso
246Movansi. Così l’acqua òndula mossa
Al moto più leggier, però ch’è fatta
Di picciole e volubili figure;
249Ma per natura sua più denso è il miele,
Più pigro il suo licor, più lento il corso,
Però che la materia, ond’è composto,
252Più aderisce tra sè, per questo a punto
Che formato non è di così lisci,
Di così tenui e sì rotondi semi.


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