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libro sesto 377

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1059Anche un lume notturno allora estinto,
Ove co ’l triste odor le nari offenda
[M.]A chi affetto è del mal, per cui di peso
1062Cadere a terra e spuma emetter suole,
Subitamente gli concilia il sonno.
E dal grave castòreo, ove l’odori
1065Allor che solva il mensual tributo,
Assopita è la donna, il capo inchina
Languidamente, e il nitido lavoro
1068Da le tenere mani sfuggir lascia.
Molte cose oltre a queste indeboliscono
Il corpo e gli arti rilassano e l’anima
1071Fan vacillar ne l’intime sue sedi.
Se poi ti bagni a stomaco satollo,
E ne’ caldi lavacri anco t’indugi,
1074Quanto è facil, che tu spesso dal seggio
Cada svenuto a la cald’acqua in mezzo!
E quanto facilmente entro al cervello
1077S’insinua del carbone il fetor grave,
Se non prendemmo un poco d’acqua avanti!
Ma quando il suo poter, fatto più forte,
1080Le membra invade de la casa, allora
Il venefico odor simil diviene
A mortifero colpo. Entro la terra
1083Generarsi non vedi anche lo zolfo
E rappigliarsi il fetido bitume?
E quando infin de l’oro e de l’argento


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