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libro sesto 383

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Dicon magnete i Graj, perch’essa nasce
Del suolo de’ Magnesj entro a’ confini.
1221Ammirata dagli uomini è tal pietra,
Perchè forma sovente una catena
Di anelli che da lei pendono, in guisa
1224Che talor cinque e più vederne è dato
Moversi, in fila appesi, a l’aure lievi,
L’un da l’altro pendente e per di sotto
1227Aderenti così, che l’un per l’altro
Prova la forte attrazïon del sasso:
Tanto continuo il suo poter trasvola.
  1230Ma in tal gener di fatti ei pur bisogna
Molti punti affermar, pria che tu possa
Darti ragione de l’assunto, a cui
1233Per lunghe e torte vie giunger conviene.
Più attente orecchie ed alma indi richiedo.
  Devono in primo luogo i corpi tutti,
1236Che vediamo, emanar continuamente
E spargere e vibrare atomi acconci
A ferir gli occhi e provocar la vista.
1239Continuamente emanano gli odori
Da certi corpi, qual da’ fiumi ’l freddo,
Il calore dal Sol, da le marine
1242Onde il salso vapor, che roder suole
Presso a’ lidi le mura; e senza posa
Trasvolano per l’aure i varj suoni.
1245Aggirandoci inoltre al mar vicino

    25 — Rapisardi: Lucrezio.

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