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Patto solenne
NEEMIA, la. del popolo con Dio.34 Ne i nostri re, ne i nostri principi, ne i nostri sacerdoti, ne i nostri padri, non hanno messa in opera la tua Leggc, e non hanno atteso a’ tuoi comandamenti, ne alle tue testimonianze, con le quali tu hai loro protestato; 35 E non ti hanno servito nel lor regno, e ne’ gran beni, che tu avevi loro dati, ne in quell’ampio e grasso paese, che tu avevi messo in lor potere; e non si son convertiti dalle loro opere nialvage. 36 Ecco, oggi noi siamo servi*^; ecco, siamo servi nel paese che tu desti a’ nostri padri, per mangiarne i frutti ed i beni;
Ed esso produce in abbondanza per
li re che tu hai costituiti sopra noi, per li nostri peccati, e i quali signoreggiano sopra i nostri corpi, e sopra le nostre bestie, a lor volonta; onde noi siamo in gran distretta. Patto solenne del popolo con J>io.
Per tutto cio adunque noi facciamo
un patto stabile, e lo scriviamo; e i nostri capi, e i nostri Leviti, e i nostri sacerdoti, hanno cura di suggellarlo. in OE quelli che aveano la cura d’aj)^^ porre i suggelli/i- ro7zo Neeniia, Hattirsata, fighuolo di Hacalia, e Sedeclaia,
Seraia, Azaria, Geremia, Pasliur, Amaria, Malchia, Hattus, Sebania, Malluc, Harim, Meremot, Obadia, Daniele, Ghinneton, Baruc, Mesullam, Abia, Miamin, Maazia, Bilgai, e Semaia; costoro erano
i sacerdoti.
£ i Leviti furono: lesua, figliuolo di
Azania; e Binnui, de’ figliuoli di Henadad; e Oadmiel;
E i lor fratelli: Sebania, Hodia, Chelita,
Pelaia, Hanan,
Mica, Rehob, Hasabia, Zaccur, Serebia, Sebania, Hodia, Bani, Beninu. I capi del ^^opolo furono: Paros, Pahat-Moab,
Elam, Zattu, Bani,
Bunni, Azgad, Bebai, Adonia, Bigvai, Adin, Ater, Ezechia, Azzur, Hodia, Hasum, Besai, Harif, Anatot, Nebai, Magpias, Mesullam, Hezir, Mesezabeel, Sadoc, laddua, Pelatia, Hanan, Anaia, Hosea, Hanania, Hassub, Lohcs, Pilha, Sobec, Eehum, Hasabna, Maaseia, Ahia, Hanan, Anan, Malluc, Harim, Baana. E il rimanente del popolo, sacerdoti.
Leviti, portinai, cantori, Nctinei, e tutti quelli che si erano separati da’ popoli de’ paesi, per la Leggc di Dio, le lor mogli, i lor hgliuoli, e le lor figliuole, tutti quelli che aveano senno e conoscimento,
Si attennero a’ lor fratelli, i più notabili
d’infra loro; e convennero per giuramento ed esecrazione, di camminar nella Legge di Dio, la quale fu data per Mose, servitor di Dio; e di osseiTare, e di mettere in opera tutti i comandamenti del Signore Iddio nostro, c le sue leggi, ed i suoi statuti;
E che noi non daremmo le nostre
figliuole a’ popoli del paese, e che non prenderemmo le lor figliuole per li nostri figliuoli *;
E che noi non prenderemmo nulla
in giorno di sabato, o in altro giorno sacro, da’ popoli del paese, che portano merci, e ogni soi’ta di derrate al giorno del sabato, per venderZe; e che noi lasceremmo vacar la terra ogni settimo anno; e in quelio rilasceremmo ogni riscossa di debiti*^.
Noi imponemmo eziandi’o a noi stessi
per legge, di pagare ogni anno la terza parte d’un siclo per testa, per lo servigio Sella Casa dell’Iddio nostro;
Per li pani che si doveano disporre
per ordine *, e per F offerta continua, e per l’olocausto continue; e per quelli de’ sabati, delle calendi, e delle feste solenni; e per le cose sante, e per li sacrificii per lo peccato, per fare il purgamento de’ peccati per Israele, e per ogni altra cosa che si conveniva fare nella Casa dell’Iddio nostro/.
Noi tirammo eziandfo le sorti fra i
sacerdoti, i Leviti, e il popolo, per l’offerta delle legne; acciocche a’ tempi assegnati anno per anno, per le case nostre paterne, ne fossero portate alia Casa dell’Iddio nostro, per ardere sopra F Altar del Signore Iddio nostro, come e scritto nella Legge ^;
Noi ordinammo ancora di portare
ogni anno, nella Casa del Signore, le primizie della nostra terra, e le primizie d’ogni frutto di qualunque albero^;
E i primogeniti de’ nostri figliuoli, e
delle nostre bestie da vettura^ secondo che d scritto nella Legge; e di menare alia Casa del nostro Iddio, a’ sacerdoti che fanno il servigio nella Casa delF Iddio nostro, i primogeniti del nostro grosso e minuto bestiame;
E anche di portar le primizie della
nostra pasta, e le nostre otferte, cosi de’ frutti di qualunque albero, come delF olio e del vino, a’ sacerdoti, nelle camere della Casa dell’Iddio nostro; e di pagar la de" Deut. 28. 47, 48.» Es. 34. 10. " Es. 20. 10. <’ Es. 2:’.. 10, 11. Lev. 25. 4, ecc. Dent. 15. 1, ecc. ’ Lev. 24. 5, 6. / Num. cap. 28 e 29. ^ Lev. G. 12. /’ Es. 2;i. 19. Deut. 26. 2, ecc.
i-Es. 13. 2, 12, 13.