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Proverhi sopra

PROVERBI, 18, 19. varii soggetti.stolto, da comperar sapienza, poichè egli non ha alcun senno?

L’amico ama in ogni tempo, e il fratello

nasce per l’afflizione’*.

L’uomo scemo di senno tocca la

mano, e fa sicurtk al suo prossimo ^.

Chi ama contesa ama misfatto; chi

alza la sua porta cerca ruina.

L’uomo perverso di cuore non trovera

il bene; e l’uomo stravolto nel suo parlare cader^ nel male.

Chi genera un pazzo lo genera a suo

cordoglio; e il padre dello stolto non si rallegrerk.

II cuore allegro giova, come una medicina; ma lo spirito afflitto secca le ossa.
L’empio prende il presente dal scno,

per pervertir le vie del giudicio.

La sapienza e nel cospetto dell’intendente;

ma gli occhi dello stolto rigvardano alle estremita della terra.

II figliuolo stolto e sdegno a suo

padre, e amaritudine a colei che l’ha partorito.

Egli non e bene di condannare il

giusto, non pure ad ammenda, ne che i principi battano alcuno per dirittura.

Chi rattiene i suoi detti e dotato di

conoscimento e chi e di spirito riservato e uomo intendente.

Lo stolto stesso h reputato savio,

quando si tace; e prudente, quando tiene le labbra chiuse. "I Q COLUI che si separa cerca le sue ■*"^ cupidita, e schernisce ogni legge e ragione.

Lo stolto non si dilettanella prudenza,

ma in ci5 che il cuor suo si manifesti.

Quando viene un empio, viene anche

lo sprezzo, e il vituperio con ignominia.

Le parole della bocca dell’uomo eccellente

sono acque profonde; la fonte di sapienza e, un torrente che sgorga.

Egli non e bene d’aver riguardo alia

qualitk dell’empio ^, per far torto al giusto jiel giudicio.

Le labbra dello stolto entrano in con!tesa,

e la sua bocca chiama le percosse.

La bocca dello stolto e la sua ruina,

e le sue labbra sono il laccio dell’anima sua.

Le parole di chi va bisbigliando paiono

lusinghevoli; ma scendono tin nell’interiora del ventre.

Chi si porta rimessamente nel suo

lavoro, e fratello dell’uomo dissipatore.

II Nome del Signore e una forte

torre; il giusto vi ricorrerk, e sara in salvo in luogo elevato*.

I beni del ricco son la sua citta di

fortezza, e come un alto muro alia sua immaginazione.

II cuor dell’uomo s’innalza avanti la

ruina; ma Vxmth.va davanti alia gloria.

Chi fa risposta prima che abbia udito,

ci6 gli ^ pazzia e vituperio^.

Lo spirito dell’uomo sostiene l’infermit^

di esso; ma chi soUeverk lo spirito afflitto?

II cuor dell’uomo intendente acquista

scienza; e l’orecchio de’ savi cerca conoscimento.

II presente dell’uomo gli fa far

largo, e Jo conduce davanti a’ grandi.

Chi e il primo a piatir la sua causa

ha ragione; ma il suo compagno vien poi, ed esamina quello c/i’ egli ha detto.

La sorte fa cessar le liti, e fa gli

spartimenti fra i potenti. J

II fratello oft’eso e più inespugnabile J

che una forte cittk; e le contese tra frateU.i son come le sbarre di un palazzo.

II ventre dell’uomo sara saziato del

frutto della sua bocca; egli sar^ saziato della rendita delle sue labbra.

Morte e vita sono in poter della

lingua^; e clai l’ama mangera del frutto di essa.

Chi ha trovata moglie ha trovata

una buona cosa, e ha ottenuto favor dal Signore’^..

11 povero parla supplichevolmente;

ma il ricco risponde duramente.

Un uomo che ha degli amici deve portarsi

da amico; e vi e tale amico, che e più congiunto che un fratello.

Q IL povero, che cammina nella sua

■*■ *^ integrity, val meglio che il perverso di labbra, il quale e stolto.

Come chi e frettoloso di piedi incappa; cosi non ri e alcun bene, quando

r anima e senza conoscimento.

La stoltizia dell’uomo perverte la

via di -esso; e pure il suo cuore dispetta contro al Signore.

Le ricchezze aggiungono amici in

gran numero; ma il misero e separate dal suo intimo amico.

II falso testimonio non resterk impunito,

e chi.sboccamenzognenon iscamperk^ tj Molti riveriscono il principe; ma ognuno ^ amico del donatore.

Tutti i fratelli del povero l’odiano;

quanto più si dilungheranno i suoi amici da lui! egli procaccia, ma non vi sono alcune parole.

Chi acquista senno ama l’anima sua;

chi osserva l’intendimento trover^ del bene.

II falso testimonio non resterk impunito,

e chi sbocca menzogne perirk.

I diletti non si convengono alio stol"Rut

1.16. * Prov. C. 1, ecc. ’ Giac. 1. 19. <«Lev. 19. 15. «Sal. 18. 1, ecc. /Giov. 7. 51.

s Mat. 12. 36, 37. * Prov. 19. 14; 31. 10, ecc. «Es. 23. 1. Deut. 19. 16, ccc.

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