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Proverbi sopra
PROVERBI, 20. varii soggetti.to; quanto meno conviensi al servo signoreggiar sopra i principi!
II senno dell’uomo rallenta l’ira di
esse "; e la sua gloria e di passar sopra le offese.
L’indegnazione • del re e come il
ruggito del leoncello; ’ ma il suo favore e come la rugiada sopra l’erba.
11 figliuolo stolto e una- grande
sciagura a suo padre; e le risse della moglie sonoun gocciolar continue^.
Casa e sostanza sono V eredita de’ padri;
ma dal Sigwore viene la moglie prudente.
La pigrizia fa cadere in profondo
sonno; e la persona negligente avra fame.
Chi osserva il comandamento guarda
r anima sua; ma chi trascura le sue vie morr^;
Chi dona al povero presta al Signore;
ed egli gli fara la sua retribuzione <^.
Gastiga.il tuo ’figliuolo mentre vi e
ancora della speranza*’; ma non imprender gik di ucciderlo.
Chi e grandemente iracondo ne porter^
la pena; che se tu lo scampi, tu lo renderai vie più iracando.
Ascolta consiglio,. e ricevi correzione,
acciocch^ tu diventi savio alia fine.
Vi sono molti pensieri nel cuor
dell’uomo; ma il consiglio del Signore e quello che sara stabile/.
La benignita dell’uomo e la sua
eupidigia; ma meglio vale il povero, che r uomo bugiardo.
II timor del Signore e a vita; e chi
lo feme passerk la notte sazio, e non sara visitatOi di alcun.male.
II pigro nasconde la mano nel seno,
e non la ritrae f uori, non pure per recarsela alia booca.
Percuoti lo schernitore, e il semplice
ne diventera avveduto; e se tu correggi r uomo intendente, eglii intendera la scienza.
ri figliuolo che fa vergoma e vituperio,
ruiua il padr^i, e scaccia la madre.
Figliuol mio, ascoltando l’ammaestramento/
rimanti di deviare da’ detti di scienza.
II testimonio scellerato schernisce la
dirittura; e la bocca degli empi trangugia r iniquity.
I giadicii sono apparecchiati agli
schernitori, e le percosse al dosso degU stolti. OQ IL vino e schernitore, e la cervogia e ^^ tumultuante^; e chiunque ne e vago non h savio. 2 II terrore del re ^ come il ruggito del leoncello; chi lo provoca a indegnazione pecca contra a se stesso.
Egli h gloria all’uomo di rimanersi
di contesa; ma chiunque e stolto si fa schernire.
II pigro non ara per cagion del freddo;
e poi nella ricolta va accattando, e nen ti’ora nulla.
II consiglio nel cuor dell’uomo e
un’acqua profonda; e F uomo intendente r attignera.
II più degli uomini predicano ciascuno’la
sua benignitk; ma chi trovera un uomo verace?
I figliuoli del giusto, che cammina
nella sua integrity," saran beati dopo di lui.
H re, sedendo sopra il trono del giudicio,
dissipa ogni male con gli occhi suoi.
Chi puo dire: lo ho purgato il mio
cuor^, io son netto del mio peccato?
Doppio peso, &’ doppio staio, sono
amendue cosa abbominevole al Signore.
Fiu da fanciuUo /’ iiomo e riconosciuto
da’ suoi atti, se egli sard puro, e se le sue opere saran diritte K
II Signore ha fatte amendue queste
cose: e l’orecchio ehe ode, e V occhio che vede.
Non amare il soano, ch^ tu non
impoverisca; tieni gli occhi aperti, e sarai saziato di pane^.
Chi’ compera dice: Egli ^ cattivo,
egli e cattivo; ma quando se n’b andato, allorasi vanta.
Vi e dell’oro, e delle perle assai; ma
le lab bra di scienza sono un vaso prezioso.
Prendi pure il veetimento di chi ha
fatta sicurtk per lo strano; prendi pegno da lui per gli stranieri.
II pane acquistato con frode h soave
all’uomo; ma poi la sua bocca si trova plena di ghiaia.
I disegni son renduti stabili con
consiglio; fa dunque la guerra con prudent! deliberazioni.
’ Chi va sparlando palesa il segreto:
non rimescolarti adunque con chi e allettante di labbra.
La lampana di chi maledice suo
padre, o sua madre, sar^ spenta nelle più oscure tenebre’".
L’credit^ aequistata di subito da
principio non sark l)enedetta alia fine.
Non dire: lo rendero il male; aspetta
il Signore, ed egli ti salvera".
Doppio peso e cosa abbominevole al
Signore; e le bilance fallaci non sono buone.
I passi dell’uomo sono dal Signore;
e come intenderk F uomo la sua via?
Divorar le cose consacrate; e dopo» Giac. 1. 19. > Prov. 21. 19. " Luc. 11. 28. <* Mat. 10. 42. 2 Cor. 9. 6— 9. Eb. 6. 10.
’ Prov. 13. 24, e rif. / Fat. h. 38, 39. * Gen. 9. 21. Prov. 2;J. 29. 30. * 1 Re 8. 46. 1 Giov. 1. 8.» Mat. 7. 16. I Rom. 12. 11. ♦" Lev. 20. 9. Mat. 15, 4. " Rom. 12. 19.