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Proverbi sopra
PROVERBI, 21, 22. varii soggetti. aver fatti i voti, domandarne, e un laccio all’uonio.
II re savio dissipa gli empi, e rimena
la ruota sopra loro.
L’anima dell’uomo e una lampana
del Signore, che investiga tutti i segreti nascondimenti del ventre.
Benignitk e verity guardano il re;
ed egli ferma il suo trono per benignity.
La forza de’ giovani t la lor gloria;
e r onor de’ vecchi e la canutezza.
I lividori delle battiture, e le percosse
che penetrano addentro nel ventre sono una lisciatura nel malvagio.
IL cuor del re e nella mano del Si^"’"
gnore come ruscelli di acque; egli
piega a tutto cih che gli piace. Tutte le vie dell’uomo gli paiono
diritte; ma il Signore pesa i cuori.
Far giustizia e giudicio e cosa più
gradita dal Signore, che sacrificio".
Gli occhi altieri, e il cuor gonfio, che
son la lampana degli empi, son peccato.
I pensieri dell’uomo diligenteproducono
di certo abbondanza; ma F uomo disavveduto cade senza fallo in necessity.
II far tesori con lingua di falsita e
una cosa vana, sospinta in qua ed in Id; e si appai’tiene a quelli che cercan la morte.
II predar degli empi li trarrJi in giu;
perciocche hanno rifiutato di far cio die e diritto.
La via stravolta dell’uomo ^ anche
strana; ma l’opera di chi e puro e diritta.
Meglio e abitare sopra un canto di un
tetto, che con una moglie rissosa in casa coraune^.
L’anima dell’empio desidera il male; suo amico stesso non trova pieta appo
lui.
Quando lo schernitore b gastigato, il
semplice ne diventa savio; e quando si ammonisce il savio, egli apprende scienza.
II giusto considera la casa dclF empio; ella trabocca l’empio nel male. Chi tura l’orecchio, per non udire
il grido del misero, gridera anch’egli, e non sara esaudito’^.
II presente dafo di nascosto acqueta
r ira; e il dono porlo nel seno acqueta il forte cruccio.
II far cio che e diritto e letizia al
giusto; ma e uno spavento agli operatori d’iniquita.
L’uomo che devia dal cammino del
buon senno riposerk in compagnia de’ giganti.
L’uomo che ama godere sard bisognoso; chi ama il vino e l’olio non arricchira. L’empio sard per riscatto del giusto;
e il disleale sard in iscambio degli uomini diritti .
Meglio e abitare in terra deserta,
che con una moglie rissosa e stizzosa.
Neir abitacolo del savio vi d un tesoro
di cose rare, e d’olii preziosi; ma r uomo stolto dissipa tutfo ci5.
Chi va dietro a giustizia e benignita
troverk vita, giustizia, e gloria.
II savio sale nella cittk de’ valenti, e
abbatte la forza di essa.
Chi guarda la sua bocca e la sua
lingua guarda F anima sua d’afflizioni/.
II nome del superbo presuntuoso e:
Schernitore; egli fa ogni cosa con fiu-or di superbia.
II desiderio del pigro F uccide; perciocche
le sue mani rifiutano di lavorare.
Lhiomo dato a cupidigia appetisce
tuttodi; ma il giusto dona, e non risparmia.
II sacrificio degli empi k. cosa abbominevole; quanto più se F oflferiscono con
scelleratezza!
II testimonio mendace perirk; ma
F uomo che ascolta parlerk in perpetuo.
L’uomo empio si rende sfacciato;
ma F %iom,o diritto addirizza le sue vie.
Non vi e sapienza, ne prudenza, ne
consiglio, incontro al Signore^.
II cavallo h apparecchiato per lo
giorno della battaglia; ma il salvare appartiene al Signore. OO LA fama e più a pregiare che grandi ^^ ricchezze; e la buona grazia più che argento, e che oro.
II ricco e il povero si scontrano F un
F altro; il Signore e quello che U ha fatti tutti.
L’uomo aweduto vede il male, e si
nasconde; ma gli scempi passano oltre, e ne portano pena.
II premio della mansuetudine e del
timor del Signore e ricchezze, e gloria, e vita.
Spine e lacci son nella via dell’uomo
perverso; chi guarda F anima sua sark lungi da queste cose.
Ammaestra il fanciullo, secondo la
via ch’egli ha da ten ere; egli non si dipartirk da essa, non pur quando sark diventato vecchio’^.
II ricco signoreggia sopra i poveri ^; e
chi prende in prestanza e servo del prestatore.
Chi seraina iniquitk mieterk vanitk; e
la verga della sua indegnazione verra meno,. 9 L’uomo che e d’occhio benigno sara " Is. 1. 11, ecc. * Prov. 19. 13; 25, 24; 27. 15. " Giac. 2. 13. ^ Is. 43. 3, 4. / Giac. 3. 2, ecc. i’ Fat. 5. 39. i^ Ef. C. 4. 2 Tim. 3. 15. i Giac. 2. 0.
’ Mat. 5. 6.