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Le parole
PROVERBI, 30. di Agur.in riposo"; ed egli dark di gran diletti all’anima tua.
Quando non vi e visione, il popolo e
dissipato; ma beato chi guarda la Legge.
II servo non si corregge con parole;
bench^ intenda, non pero rispondera.
Hai tu mai veduto un uomo precipitoso
nel suo parlare? vi e maggiore speranza d’uno stolto che di lui.
Se alcuno alleva delicatamente da
fanciuUo il suo servo, quelio sara figliuolo alia fine.
L’uomo iracondo muove contese, e
r uomo collerico commette raolti misfatti.
L’alterezza dell’uomo F abbassa; ma
chi e umile di spirito otterrk gloria^. _
Chi partisce col ladro odia l’anima
sua; egli udira l’esecrazione, e non pero manifestera ilfatto.
Lo spavento dell’uomo gll mette un
laccio^; ma chi si contida nel Signore sark levato ad alto in salvo.
Molti cercano la faccia di colui che
signoreggia; ma dal Signore procede il giudicio di ciascuno.
L’uomo iniquo e l’abbominio de’ giusti;
e r uomo che cammina diritta;inente, e F abbominio delF empio.
Le parole di Agur. LE parole di Agur, figliuolo di lache; il sermone profetico che quell’uomo pronunzi6 a Itiel; a Itiel, e ad’Ucal.
Certo io son troppo idiota, per esser
gran personaggio; e non ho pur F intendimento d’un uomo volgare;
E non ho imparata sapienza; ma io so
la scienza de’ santi.
Chi e salito in cielo, e %’ e discesC^?
chi ha raccolto il vento nelle sue pugna? chi ha serrate le acque nella sua vesta? chi ha posti tutti i confini della terra? quale e suo nome, o quale e il nome del suo figliuolo, se tu il sai?
Ogni parola di Dio e purgata col
fuoco^; egli e scudo a coloro che sperano in lui,
Non aggiugnere alle sue parole/; che
talora egli non ti arguisca,. e che tu non sii trovato bugiardo.
Io ti ho chieste due cose, o Dio; non
rifiutarme^e avanti che io muoia.
Allontana da me vanita e parole di
bugia; non mandarmi poverta, ne ricchezze; cibami del mio pane quotidiano^;
Ch6 talora io non mi satolli, e ti rinneghi,
e dica: Chi e il Signore? che talora altresi io non impoverisca, e rubi, e usi indegnamente il Nome delF Iddio mio.
Non dir male del servo appo il suo
padrone; che talora egli non ti maledica, e tu ti renda colpevole. W Vi e una generazione cZ’ iiomini die maledice suo padre, e non benedice sua madre,
Vi e una generazione d’uomini che
si reputa netta, e non e lavata della sua lordura.
Vi e una generazione <f uomini che
ha gli occhi grandemente elevati, e le palpebre alzate.
Vi ^ una generazione d^ uomini, i cui
denti sono. spade, e i mascellari coltelli, per divorare. i poveri d’in su la terra, e i bisognosi d’infra gli uomini.
La mignatta ha due iigliuole, che dicono: Apporta, apporta. Queste tre cose
non si saziano giammai; ami queste quattro non dicono giammai: Basta!
II sepolcro, la matrice sterile, la terra
che non si sazia giammai d’acqua, e il fuoco, che giammai non dice: Basta!
I corvi del torrente trarranno, e i
iigli delF aquila mangeranno gli occhi di chi beffa suo padi-e?, e sprezza di ubbidire a sua madre..18 Queste tre cose mi sonoocculte; anzi, io non conosco queste quattro:
La traccia delF aquila nelF aria, la
traccia del serpente sopra il sasso, la traccia della nave in mezzo del mare, la traccia delF uomo neUa giovane..Tale e il procedere della donna adultera; ella mangia, e si frega la bocca, e dice: Io non ho commessa alcuna iniquity.
Per tre cose la terra trema; anzi per
quattro, c/i’ella non pu6.comportare:
Per lo servo, quando regna; e per
r uomo stolto, quando esatoUo di pane;
Per la c?07^/t(^odiosa, quando si marita; e per la serva, quando e erede della
sua padrona.
Queste quattro cose son delle più pic.cole
della, terra, e pur son savie, e molto avvedute:
Le f ormiche che sono un popolo senza
forze, e pure apparecchiano di state il lor cibo’;
I conigli, che sono un popolo senza
potenza, e pur fanno i lor ricetti nelle roccie;
Le locuste, che non hanno re, e pure
escono fuori tutte a stormo, divise per ischiere;
II ramarro, che si aggrappa con le
mani, ed e ne’ palazzi dei re.
Queste tre cose hanno un bel passo;
anzi queste quattro hanno unabella andatura:
Hleone, la più forte delle bestie, che
non si volge indietro per tema di alcuno.; «Prov. 13. 24, e rif. 6 Is. 66. 2. Giac. 4. 6, 10. «Giov..3. 13. ’ Sal. 19. 7, ecc. / Apoc. 22. 18, 19. Lev. 20. 9. ’ Prov. 6. 6, ecc.
Piet. 5. 5.» Mat. 6. 11.
’ Gen. 12. 12; 20. 2, 11.
A Luc. 18. 11. i Gon. 9. 22.