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Le settanta settimane.
DANIELE, 10. La Media sarà conquistatadisse: Daniele, io sono ora uscito per darti ammaestramento, ed intendimento.
23 Fin dal cominciamento delle tue supplicazioni, la parola è uscita; ed io son venuto per annunziartela; perciocchè tu sei uomo gradito; ora dunque non mente alla parola", e intendi la visione.
24 Vi sono settanta settimane determinate sopra il tuo popolo, e sopra la tua santa cittk, per terminare il misfatto, e per far venir meno i peccati, e per far purgamento per l’iniquita, e per addurre la giustizia eterna, e per suggellar la visione, e i prof eti; e per ugnere il Santo de’ santi. 25 Sajipi adunque, e intendi, che da ehe sara uscita la parola, che Gerusaleinme sia riedificata^ infino al Messia’^^, Capo dell’esercito, vi saranno sette settimane, e altre sessantadue settimane, nelle quali saranno di nuovo editicate le piazze, e le mura, e i fossi; e clb, in tempi angosciosi*^. 26 E dopo quelle sessantadue settimane, essendo sterminato il Messia, senza che gli resti piii nulla, il popolo del Capo dell’esercito a venire distrugger^ la citt^, e il santuario; e la fine di essa sara con inondazione, e vi saranno desolazioni determinate infino al fine della guerra-. 27 Ed esso confermerk il patto a molti in una settimana; e nella metk della settimana fark cessare il sacrificio, e l’offerta; poi verrci il desertatore sopra le ale abbominevoli; e fino alia finale, e determinata perdizione, qxielV inondazione sara versata sopra il popolo desolato. Un Angela appare a Daniele per anmcnziargli gli everiti degli ultimi tempi. 1 C NELL’anno terzo di Ciro, re di Per■"■^ sia, fu rivelata una parola a Daniele, il cui nome si chiamava Beltsasar; e la parola e verita, e l’esercito era grande. Ed egli comprese la parola, ed ebbe intelligenza della visione. 2 In quel tempo io, Daniele, feci cordoglio Io spazio di tre settimane. 3 Io non mangiai cibo di diletto, e non mi entro in bocca carne, ne vino, e non mi unsi punto, finch^ fu compiuto il termine di tre settimane. 4 E nel ventesimoquarto giorno del primo mese, essendo io in su la ripa del gran fiume, che e Hiddechel ^; 5 Alzai gli occhi, e riguardai, ed ecco un uomo vestito di panni lini, avendo sopra i lombi una cintura di fino oro di Ufaz. 6 E il suo corpo simigliava un grisoUto, e la sua faccia era come l’aspetto del folgore; e i suoi occhi eran simili a torchi accesi; e le sue braccia, e i suoi piedi, simigliavano in vista del rame forbito, e il suono delle sue parole pareva il romore d’una moltitudine. 7 Ed io, Daniele, solo vidi la visione, e gli uomini ch’erano meco non la videro; anzi gran terrore cadde sopra lore, e fuggirono per nascondersi *. 8 Ed io rimasi solo, e vidi quella gran visione, e non resto in me forza alcuna, e il mio bel colore fu mutato in ismorto, e non ritenni alcun vigore. 9 Ed io udii la voce delle parole di colui; e quando ebbi udita la voce delle sue parole, mi addormentai profondamente sopra la mia faccia, col viso in terra. 10 Ed ecco, una niano mi tocc6, e mi fece muovere, e stare sopra le ginocchia, e sopra le palrae delle mani ’, 11 E mi disse: O Daniele, uomo gradito, intendi le parole che io ti ragiono, e rizzati in pi6 nel luogo dove stai; perciocche ora sono stato mandato a te. E quando egli mi ebbe detta quella parola, io mi rizzai in pie tutto tremante. 12 Ed egli mi disse: Non temere, o Daniele; perciocche, dal primo di che tu recast! il cuor tuo ad intendere, e ad affliggerti nel cospetto dell’Iddio tuo, le tue parole furono esaudite, ed io son venuto per le tue parole. 13 Ma il principe del regno di Persia mi ha contrastato ventun giorno; ma ecco, Micael, l’uno de’ primi principi, e venuto per aiutarmi, Io dunque son rimasto quivi appresso i re di Persia. 14 Ed ora son venuto per farti;intendere ci6 che awerra al tuo popolo nella fine de’ giorni; perciocche vi d ancora visione per que’ giorni. 15 E mentre egli parlava meco in questa maniera, io misi la mia faccia in terra, e ammutolii. 16 Ed ecco uno, che avea la sembianza d’un figliuol d’uomo, mi tocco in su le labbra; allora io apersi la mia bocca, e parlai, e dissi a colui ch’era in pie davanti a me: Signor mio, le mie giunture son tutte svolte in me in questa visione, e non ho ritenuto alcun vigore. 17 E come potrebbe il servitore di cotesto mio Signore parlar con cotesto miO Signore? conciossiache fino ad ora non sia restato fermo in me alcun vigore, e non sia rimasto in me alcun fiato. 18 Allora di nuovo una sembianza come d’un uomo mi tocco, e mi fortitic6, 19 E disse: Non temere, uomo gradito; abbi pace, fortificati, e confortati. E come egli parlava meco, io mi fortificai, e dissi: Parli il mio Signore; perciocche tu mi hai fortificato. 20 E colui disse: Sai tu perchè io son; " Mat. 24. 15. >> Eb. 9. 11, 12. * Esd. 6. 3, ecc. Neem. 2. 5, ecc. ^ Giov. 1. 41. "■ Xeem. 4. 8, ec£. / Mat. 24, 2, 6, 15. Mar. 9. 12: IS. 14. Luc. 19. 44; 21. 20; 24. 26. ^ Gen. 2. 14. h Apoc. 1. 13-16.. i Fat. 9. 7. ’ Dan. 8. 18. Apoc. 1. 17.
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