< Pagina:La madre (1920).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 154 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:164|3|0]]

— Sono io che sono rimbambita.

Sì, le pareva di essere invecchiata di venti anni, in quella lunga giornata di emozioni: ogni ora le aveva dato un colpo alle reni, ogni minuto le aveva levigato l’anima come lo scalpello del tagliapietre levigava i massi aspri là dietro il ciglione. Tante cose le apparivano chiare, diverse dal giorno avanti; la figura di Agnese che la guardava fiera nascondendo entro di sè ogni sentimento, le balzava ogni tanto davanti.

— Anche lei è forte e saprà nascondere ogni cosa.

Lentamente coprì il fuoco, bene, che neppure una scintilla potesse sgorgare dalla cenere e attaccarsi a qualche oggetto vicino, poi andò a chiudere la porta, poichè sapeva ch’egli teneva sempre la chiave con sè; camminava forte, come per farsi sentire da lui sebbene lontano, e significargli col suo passo sicuro la sua sicurezza interna.

Eppure sentiva bene che questa sicurezza in fondo non era ferma; ma che

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.