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Egli non la lasciava. La sentiva fremere tutta; aveva paura di lei; e poichè la vide piegarsi sulle loro mani unite ebbe l’impressione che volesse morderlo.

— Vattene, vattene, — ella insisteva; — non sono io che ti ho mandato a chiamare. Giacchè bisogna essere forti, perchè sei tornato? perchè mi hai baciata ancora? Ah, se tu credi di poterti prendere gioco di me ti sbagli; se tu credi di poter venire qui la notte, e di giorno scrivermi lettere umilianti, ti sbagli. Come sei tornato stanotte, tornerai domani notte e poi ogni notte ancora. E finirai col farmi impazzire. Ma io non voglio, no, non voglio!

— Bisogna essere puri e forti, dici tu, — riprese ancora, mentre il viso invecchiato e tragico le si sbiancava mortalmente; — ma lo dici solo adesso. Mi fai orrore. Vattene lontano, sai, questa notte stessa. Ch’io domani mi svegli e non abbia più il terrore di aspettarti e di essere umiliata così.

— Dio, Dio! — egli gemette, piegan-

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