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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:215|3|0]]errori, in attesa di qualcuno che lo aiutasse ad uscirne. Nessuno compariva. Allora andò alla porta sull’orto, attraversò il vialetto lungo il muro, sotto l’ombra nera dei fichi, e uscì per la porticina che ben conosceva.



Eccolo di nuovo su per la scaletta buia; ma il pericolo era superato o almeno la paura del pericolo.

Eppure si fermò davanti all’uscio della madre pensando ch’era bene riferirle subito l’esito del colloquio e la minaccia di Agnese: ma ne sentì il russare sbuffante e andò oltre. Dormiva, la madre, perchè oramai era sicura di lui e lo sentiva salvo.

Salvo! Si guardò attorno, nella sua camera, come fosse tornato davvero da un viaggio disastroso: tutto era ordinato e quieto, ed egli cominciò a spogliarsi movendosi in punta di piedi, deciso a non rompere più quell’ordine, quel silenzio.

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