< Pagina:La madre (1920).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 217 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:227|3|0]]bolica: ed il prete urtò contro di loro, col suo andare distratto, irritandosi tosto nel riconoscere la ragazzina, che la madre aveva a bella posta collocato lì perchè tutti la guardassero. Gli sembrò di trovarsela sempre fra i piedi come un inciampo e un rimprovero.

— Levatevi subito di qui — disse con una voce forte che echeggiò in tutta la chiesetta: e subito la ghirlanda dei ragazzi sì allargò, si spostò, portandosi un poco più in là, sempre con Nina Masia in mezzo, ma disponendosi intorno a lei in modo da lasciarla vedere da tutti quelli che erano in chiesa.

Tutte le donne volgevano la grossa testa verso di lei senza smettere di pregare; e pareva fosse lei l’idolo della piccola chiesa barbara inondata dall’odore selvatico dei paesani e dal pulviscolo roseo del mattino campestre.

Egli andò dritto; ma la sua angoscia aumentava. Sfiorò con la veste la panca ove Agnese era solita inginocchiarsi: un’antica panca di famiglia con l’inginocchia-

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.