Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 219 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:229|3|0]]
— Si sente male?
Si sentiva male, sì, il prete, sebbene accennasse di no: un fiotto di saliva salata gli riempiva la bocca e gli pareva sangue: ma in fondo al suo malessere germogliava una speranza.
Cadrò morto; mi si romperà il cuore; e tutto, almeno, sarà finito.
Ridiscese per confessare le donne, e vide sua madre in fondo alla navata, accanto alla porta.
Immobile e dura, ferma sulle sue ginocchia, pareva vigilasse l’ingresso della chiesa e la chiesa tutta, pronta a sostenerne anche il crollo, se fosse avvenuto.
Ma egli non si rincorava più; e, dentro, quel germoglio di speranza di morte cresceva, cresceva, gli stringeva le viscere, gli soffocava il cuore.
Quando fu nel confessionale si calmò un poco; gli sembrava di essere già dentro la tomba, ma almeno era nascosto e poteva guardare il suo orrore: e il bisbiglio lieve delle donne dietro la grata, sospinto dai loro sospiri e dal loro alito