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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:35|3|0]]palpitava d'orgoglio rivivendo quell'altra ora di trionfo. Le pareva ancora di andare come in sogno, di essere trasportata da quei giovani chiassosi come da una nuvola ardente, e accanto a lei il suo Paulo, così ancora fanciullo, e intorno al quale tutti quelli uomini forti si inchinavano, assumeva un aspetto quasi divino.

Si va su, si va su. Nei punti più alti e nudi del ciglione brillano fuochi di gioia, le fiamme sullo sfondo delle nuvole nere sventolano come bandiere rosse; e il paesetto grigio, le chine erbose, e le tamerici e gli ontani lungo il sentiero ne sono illuminati.


Si va su, si va su. Sopra il parapetto della piazza sorge un altro muro di corpi protesi, di teste ansiose, a punta quelle degli uomini incappucciati, circondate dalla frangia svolazzante dei fazzoletti quella delle donne. Brillano gli occhi delle bambine, beate dello spettacolo; e sul profilo del ciglione le figurine smilze e nere dei ragazzi che attizzavano ì fuochi sembrano diavoletti.

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