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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:60|3|0]]glio, — non sei tu solo che devi salvarti, figlio di Dio.... Pensa che non devi perdere l’anima di lei.... e neppure portarle danno in questa vita.
Egli si era piegato alquanto, ma tosto si raddrizzò come una verga di acciaio: la madre lo aveva colpito al cuore. Sì, era vero, in tutta quell’ora d’inquietudine, dopo lasciata la donna, non aveva pensato che a sè solo.
Tentò di ritirare la mano, da quella dura e fredda di lei, ma la sentì stretta in modo insostenibile; ed ebbe l’impressione di essere legato, arrestato, condotto in carcere.
Di nuovo pensò a Dio. Era Dio che lo legava; bisognava lasciarsi condurre; ma provava anche l’irritazione e la disperazione dell’arrestato colpevole, che non vede via di scampo.
— Lasciatemi, — disse aspro, ritirando a forza la mano, — non sono più un ragazzo, e vedo da me il mio bene e il mio male.
Allora la madre si sentì gelare tutta: