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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:80|3|0]]scendono come due lunghe goccie di sangue i pendenti di corallo. Coi gomiti sulle ginocchia e il viso pallido e fino fra le mani, Maria Paska non cessa di guardarlo, e finalmente gli sorride, senza muoversi: i denti bianchi, serrati, gli occhi lievemente crudeli, accentuano l’espressione felina del suo viso. D’un tratto però ella si lascia cader le mani sul grembo, solleva la testa e prende un’espressione grave e triste. Un uomo grosso, con la berretta tirata da un lato perchè gli nasconda il viso, s’avanza cauto nel vicolo, lungo il muro verso il quale si volge.
Maria Paska s’alza subito e rientra in casa: l’uomo entra dopo di lei e chiude la porta.
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Paulo non dimenticò mai il turbamento
terribile che lo aveva assalito mentre continuava
a passeggiare nell’orticello delle
donne pensando a quei due chiusi nella