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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La madre (1920).djvu{{padleft:81|3|0]]stamberga del vicolo: era una tristezza torbida, un malessere che gli faceva desiderare di trovarsi solo, di nascondersi come un animale malato; e che durante il pranzo lo rese più taciturno del solito, in mezzo agli altri invitati lietamente sereni. Subito dopo il pranzo ritornò nell’orticello: la donna era lì, al suo posto di attesa, nella stessa posizione di prima. Il sole non arrivava mai fino all’angolo umido della sua porticina; e pareva che ella si conservasse così bianca e fina per l’ombra che la circondava.

Nel rivedere il seminarista non si mosse, ma tornò a sorridergli, poi si fece grave come quando era arrivato l’uomo grosso: e gli chiese a voce alta, parlandogli come ad un ragazzo:

— Di’, vieni a benedire la mia casa, sabato? L’anno scorso il prete che passava per benedire le case non volle entrare nella mia; ch’egli possa andare nell’inferno con la sua bisaccia e quello che c’è dentro.

Egli non rispose. Ebbe voglia di but-

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