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La maestrina degli operai 9

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di tenerezza, e s’illudeva d’aver

acquistato, come per un miracolo, il coraggio, tanto da fermar nell’animo di mettersi alla prova, alla prima occasione. Ma un’ora dopo, se le accadeva di passar davanti a una delle fabbriche del sobborgo mentre n’usciva l’onda nera e tumultuosa degli operai, la riprendeva con tutta la sua forza il sentimento consueto, e ogni sforzo ch’ella facesse per resistervi, era vano. Quando la sera della domenica, stando alla finestra, vedeva in fondo al viale la lanterna rossa e l’uscio illuminato dell’osteria della Gallina, al primo suono delle voci sformate e minacciose che annunziavano una baruffa, all’immagine esecrata, che le si presentava subito, dei coltelli branditi e d’un cadavere

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