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108 | La maestrina degli operai |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:109|3|0]]cose, col dispetto di non trovarne alcuna che lo soddisfacesse. E così fece altre sere, ma sempre più pensieroso e accigliato. Quel suo aspetto era intollerabile alla maestra. Avrebbe voluto qualche volta rivolgersi a lui arditamente, e interrogarlo, ordinargli di spiegarsi, supplicarlo anche, perchè la liberasse dall’oppressione di quella perpetua minaccia muta, parendole che qualunque cosa egli fosse per minacciarle, dovesse essere meno peggio di quello che le passava confusamente nell’immaginazione.
E quand’era sola, ragionando, cercava di penetrare nei suoi pensieri con l’aiuto di quella scarsa e vaga cognizione dello spirito della sua classe ch’ella aveva di seconda mano. Per esempio, egli doveva ad un tempo