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La maestrina degli operai 113

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:114|3|0]]sare. — Ma non ci fu altro. E la ragazza credette incominciato un periodo di quiete durevole.

Senonchè, man mano che la classe pigliava con lei familiarità, essa notava, specialmente nei grandi, un cambiamento. Pareva che, a poco a poco, sentissero l’influsso sessuale della sua persona, e che questo s’andasse comunicando dai più giovani ai più attempati. Cominciava a veder negli sguardi delle fissità prolungate, del bagliori di simpatia, delle espressioni di rispetto e di sollecitudine, in cui si capiva l’intenzione di cattivarsi la sua benevolenza, e anche dei lampeggiamenti di pensieri amorosi o lubrici, che alcuni si esprimevano l’un l’altro nell’orecchio, sogghignando. Osservò in alcuni grandi il manifesto proposito

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