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La maestrina degli operai | 125 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:126|3|0]]ligenza; la guardava come se capisse per la prima volta che sotto alle ragioni, ch’egli poteva spiegarsi, della sua avversione per lui, ce ne fosse una più profonda, più delicata, più forte, radicata più addentro nell’anima, che non gli riusciva bene di comprendere. Oltrechè egli pure, sebbene più tardi degli altri, cominciava a sentire l’influsso della presenza, ch’era quasi una compagnia, di quella donna, tanto diversa d’aspetto, d’animo e di modi da tutte le donne ch’egli aveva conosciuto fino allora. Signore, egli non ne aveva mai viste che passare per la strada e non gli era anche occorso di esperimentare ch’esse fossero diverse dal concetto che egli e i suoi pari, secondo la propria natura, se ne formavano: che è