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132 | La maestrina agli operai |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:133|3|0]]atti di ribrezzo che faceva la maestra a sentirli strepitare contro la reticella di ferro. Una sera, essendo i topi ricomparsi, e mostrando la maestra il ribrezzo solito in mezzo alle risate dei ragazzi, egli guizzò di sotto il banco e andò a dare un calcio nella reticella; dopo di che, per mascherare la cortesia dell’atto, tornò al suo posto lanciando alla classe una facezia in gergaccio, che provocò nuove risa. Ciò non di meno, anche quell’atto fu notato e, messo insieme con gli altri indizi, cominciò a destare un certo sospetto negli scolari più astuti. Uno dei primi a darne segno fu il piccolo Maggia. Egli prese a vigilare la maestra e il giovane, correndo continuamente coi suoi occhi di faina, con una rapidità fulminea,