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La maestrina degli operai | 135 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:136|3|0]]proprio, poichè gli pareva un effetto della sua trista celebrità, della sua reputazione d’uomo capace di ogni audacia; allora, se non altro, non andava confuso con gli altri; aveva, anche nella scuola, davanti ad essa, la supremazia di cui si gloriava di fuori; infine, godeva di produrre in lei una impressione forte, qualunque fosse. Ora, cessato quel suo potere, egli si trovava come disarmato, senz’alcun mezzo di attirare la sua attenzione e di toccarle l’animo, e nella sua crescente simpatia, sentiva più rabbiosamente la diversità di condizione sociale, l’inferiorità della cultura, la differenza d’educazione, di maniere, d’ogni cosa, che gli toglievano di sperare una corrispondenza. E così si veniva insinuando in lui, a