Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
La maestrina degli operai | 137 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:138|3|0]]che annunziavano un’intenzione di raffinamento della persona e della mente, e quasi l’imitazione d’un modello ideale. Di tutto questo non s’avvide la maestra quanto d’un cambiamento nel suo modo di guardarla, per il quale essa avrebbe quasi sospettato in lui dei sentimenti opposti a quelli che l’animavano. Era una guardatura accigliata, insistente, ma più rivolta a tutta la sua persona, che ai suoi occhi, ch’egli pareva sfuggire; un’attenzione dissimulata, ma fissa e indagatrice, che si appuntava anche sul più piccolo dei suoi movimenti, come se ciascuno avesse avuto per lui il significato d’una parola scritta, non bene intelligibile, di qualche lingua straniera; una visibile meditazione di tutte le frasi, ch’ella di-