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142 La maestrina degli operai

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:143|3|0]]var l’anima, e che io avessi questa consolazione, prima di chiuder gli occhi, di vederlo riconciliato col Signore! Perchè se non si prende questo momento, creda, un altro così non ritorna più; io non l’ho visto mai così buono, dopo che il buon Dio me l’ha mandato, in fede dell’anima mia!

La maestra guardò da un’altra parte per non mostrare la soddisfazione d’amor proprio che le davan le ultime parole. E rispose che avrebbe fatto quello che poteva, ma che poteva fare ben poco.

— In ogni modo, — disse la donna, dando un’altra occhiata all’uscio socchiuso, — bisogna dire che è una gran benedizione la scuola, se fa del bene anche al mio figliuolo. Perchè è la scuola, non c’è che dire.

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