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La maestrina degli operai 147

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:148|3|0]]preso male per la strada. Ella si ficcò in tasca le boccette, si mise il cappellino e il mantello, e se n’andò a passi lesti, sotto una neve che veniva giù a larghe falde, e aveva già imbiancato ogni cosa. Trovò la maestra Latti distesa sopra un sofà, assistita dalla moglie del fornaio e dalle sue figliuole, che sorridevano a fior di labbra.

— Ah Enrica! — esclamò quella, tendendole languidamente la mano. — Ti vedo ancora!

Il suo viso, però, non giustificava la tristezza mortale di quel saluto. Avendo mal di capo, ed essendo scivolata per la strada per aver messo un piede in fallo, essa credeva d’esser caduta per una portata di sangue al cervello, con la quale le si fossero

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