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158 | La maestrina degli operai |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:159|3|0]]viglia e di sdegno. Ma quella non la lasciò parlare. — Capisco, l’affronto c’è stato egualmente. Però.... dici che t’ha chiesto scusa.... Infine, devi anche considerare che uomo è, od era, piuttosto. È già una bella vittoria d’averlo ridotto a quel modo, d’avergli ispirato un sentimento.... Che t’ho da dire? Nei tuoi piedi, io starei ancora a vedere. Vorrei compir l’opera, finire di convertirlo.... È un caso raro, davvero. — E dopo aver fissato un po’ la sua amica: — Ah! la mia povera Enrichetta, — le disse sorridendo e pigliandole il mento con due dita, — con quel visetto di principessina!
La Varetti si asciugò due lacrime.
— Segui il mio consiglio, — riprese l’altra, — perdona ancora una volta. Io son certa che non accadrà più