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La maestrina degli operai 163

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:164|3|0]]voro alla diavola, o non lo faceva, e pareva che desiderasse di non essere interrogato, di esser lasciato tranquillo nel suo canto, a guardarla in silenzio, come un cane da caccia. Ma questa sua contemplazione, così prolungata alle volte che egli non seguitava più sul libro la lettura degli altri, e metteva le spalle al muro, voltandosi in pieno verso destra, per meglio vederla, quando lei era dalla parte della prima sezione, finì con dar nell’occhio anche agli alunni meno osservatori. Grandi e piccoli, di tanto in tanto, se lo accennavan l’un l’altro col capo, e se ne parlavan negli orecchi. To! Era dunque proprio vero: Saltafinestra era innamorato della maestrina. Era un bel caso! Questa volta, però, l’avrebbe avuta

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