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La maestrina agli operai | 177 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:178|3|0]]po’ di sollievo per lei; ma della ragazzaglia, pur troppo, non mancava un solo.
Fin dai primi momenti ella s’avvide che il Muroni era più cupo del solito: dovevano esser corse parole fra lui e gli altri prima dell’entrata. E vide anche su quei dieci o quindici visi degli alunni più audaci come un pensiero comune, l’apparenza d’un accordo che avessero fatto fra di loro; forse per sostenersi a vicenda quando uno di essi, dopo la scuola, fosse stato assalito da Saltafinestra, che avevano deciso di provocare. Infatti, non appena ella si voltò verso la lavagna per scrivere, si sentì dietro alle spalle un fremito di risa e di mormorii più impertinenti dell’usato; ed ebbe una stretta al cuore, indovinando dal suono