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La maestrina degli operai | 195 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:196|3|0]]dopo ch’egli aveva preso a schiaffi e a calci il ragazzo. Poi disparve per altri due giorni, e le dissero ch’era stato arrestato.
Non era vero; ma non lo vedevano da un giorno e una notte: qualcuno diceva che fosse a Torino. La Varetti lo seppe una mattina da sua madre, che la venne a trovare tutta piangente, in uno stato d’agitazione febbrile, con un viso che pareva l’immagine dello spavento.
— Ah! signora maestra — esclamò, entrando nella camera — dove sarà il mio figliuolo che non si vede più! Cosa gli sarà mai accaduto! Come posso io durar questa vita, Dio di misericordia, quel figliuolo che pareva già rinsavito! — E si mise le mani
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