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212 | La maestrina degli operai |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:213|3|0]]pregiudizi della dignità e dell’onore! Arrossirei davanti al ritratto di mio padre se mi venisse solo il pensiero di mancarvi.
— Oh Dio mio! — esclamò la Mazzara, fremendo senza farsi scorgere. — Gli uomini di tutte le classi sociali si valgono, salvo che i loro vizi e le loro colpe hanno un diverso colore: i signori bevon del vino più fino, frequentano delle male donne meglio vestite, e danno dei colpi di sciabola invece che dei colpi di coltello.
La Varetti frenò un impeto d’indignazione, e le disse con alterezza: — Tu non sei in te. Mio padre s’è battuto in duello, e tu lo metteresti a paro con gli accoltellatori delle taverne?... E un obbrobrio!
— Un obbrobrio? ... — rispose quel-