Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
La maestrina degli operai | 217 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:218|3|0]] Si riscosse verso le quattro e andò dal maestro Garallo per esporgli lo stato delle cose e domandargli se non credesse opportuno d’avvertire i carabinieri che passassero anche quella sera davanti alla scuola. Lo trovò che trincava tutto solo, un po’ eccitato, forse meno dal vino che da qualche buona notizia finanziaria del mondo scolastico. Egli non si mostrò del suo avviso.
Se noi — disse — diamo alla scolaresca l’abitudine di vedere i reali carabinieri alla porta, faremo indubbiamente seguire un disordine la prima volta che non verranno. E poi ne andrebbe del prestigio della scuola. Non bisogna mostrar diffidenza del popolo.
Però, non disconosceva la gravità
De Amicis, | 28 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:218|3|0]]