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La maestrina degli operai 221

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:222|3|0]]che ella aveva tante volte raccontati o letti ai suoi piccoli alunni, con l’ardore di chi si sente capace di imitarli, e si vergognò, pensando che era una così misera cosa appetto a quelle la virtù che a lei occorreva; che non aveva se non da tener con dignità il posto suo; che non correva nessun pericolo nella sua persona, e che, infine, la paura era viltà in un insegnante quanto in un soldato. — Coraggio! — disse risolutamente rialzandosi, e rinfrancata, impaziente d’affrontar la paura, s’avviò per uscire. Arrivata alla bussola, mentre alzava la cortina pesante di quella specie di camerino ch’era tra lei e la porta, si vide davanti un uomo. Riconobbe subito il Muroni e tremò all’idea d’esser sola con lui in quel luogo chiuso ed

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