< Pagina:La maestrina degli operai.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
222 | La maestrina degli operai |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:223|3|0]]oscuro. Ma si rincorò sull’atto, pensando ch’era impossibile ch’egli tentasse una violenza lì, nella chiesa. E andò innanzi.
— Signora maestra — disse il giovane con voce triste e ferma ad un tempo — preghi per me.
Essa voleva rispondere; ma non le venne la voce.
Nello stesso punto si sentì prendere una mano, con riguardo, come da chi non vuol altro che dare un saluto; ma nel fare uno sforzo per svincolarla, ella ebbe una contrazione alle dita, che strinsero quelle di lui, e le rimase ancora tanta chiarezza di mente da comprendere che l’atto ch’egli fece subito dopo non era premeditato, ma imposto da un improvviso ribollimento del sangue, suscita-
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.