< Pagina:La maestrina degli operai.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
232 La maestrina degli operai

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:233|3|0]]riusciva intelligibile; e alla spiegazione che il Lamagna le diede, ella fece qualche obbiezione puramente grammaticale, che quegli accolse con un sorriso di compatimento rispettoso. Infine, quando non mancava più che un quarto d’ora all’uscita, visto che da vari banchi si facevano dei cenni d’incitamento al piccolo Maggia, presa da timore, ebbe l’idea di prevenire quel che doveva succedere, scendendo coraggiosamente tra i banchi e avvicinandosi in aria benevola al ragazzo, per guardare il suo quaderno. Pensava che quell’atto cortese l’avrebbe forse distolto dal suo proposito. Riuscì infatti a impedire quello che era stato disegnato, ch’era di gettare un oggetto indecente sul suo tavolino; ma avvenne di peggio. Men-

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.