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La maestrina degli operai 235

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:236|3|0]]scuola; ma non potè far nessuna di queste cose: il suo male organico, quella terribile debolezza della spina che le toglieva la volontà, il movimento, la voce, l’aveva presa dalla nuca alle reni e la paralizzava e la istupidiva e le dava il senso dell’agonia. Il tintinnìo della campanella che annunziò la fine le fece l’effetto d’una squilla che annunciasse il momento della sua morte. Si lasciò cader sulla seggiola e appoggiò il capo sopra una mano.

Il Muroni fu il primo ad uscire o piuttosto a sparire, attraversando la scuola come un fulmine. Tutti gli altri si precipitarono fuori in gran disordine, gli uni per andar a difendere il Maggia, gli altri per andar a vedere, i più prudenti per non trovarsi

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