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242 | La maestrina degli operai |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:243|3|0]]La Varetti sentì per istinto che la commissione era per lei, e indovinò quale fosse, e per uno di quei rivolgimenti istantanei che seguono nelle anime buone e nobili alla voce d’un grande dovere, si sentì fuggire tutt’a un tratto debolezza, paura, ribrezzo, e con uno slancio generoso gridò: — Vado! — e afferrato il suo cappuccio, discese correndo, seguita a fatica dalla sua compagna.
Era quello che aveva pensato. La donna veniva da parte del parroco e della madre del Muroni a supplicarla d’andare al letto del ferito.
— Son qui! — rispose la ragazza, e lasciando il cantoniere stupito del suo coraggio, senza rispondere alla Baroffi che le raccomandava di dir qualche bella parola, si slanciò sul viale con la donna.