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La maestrina degli operai 245

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:246|3|0]]carle l’animo; ma vinse quel momento di debolezza. Salì affrettatamente, vide un uscio aperto ed un lume, entrò difilata. La vecchia le corse incontro come una pazza, agitando le mani, singhiozzando: — Mi muore! Mi muore! Dio di misericordia! Provi lei! Ha buttato via il crocifisso! Mi muore come un disperato! Gli salvi l’anima lei, per l’amore di Gesù, per l’amore dei suoi morti, gli salvi l’anima lei, se la riconosce ancora!

La maestra si slanciò in una piccola camera nuda e bassa, e vide il ferito sul letto, stravolto e bianco, coi segni della morte nel viso, coi capelli scarmigliati, con la camicia macchiata di sangue; il quale si dibatteva, furioso, sacrando, arrotando i denti, respingendo da sè il parroco che gli

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