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La maestrina degli operai | 25 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:26|3|0]]fare una commissione al parroco della Consolata, un monte di cose.
— Dunque — le disse, prendendole il mento con due dita — va’ di buon animo a far la scuola serale. Son sicura che ci troverai della gente di cuore, rozza, ma schietta, e anche rispettosa. Basta trattarli senza sussiego, semplicemente, alla loro maniera. Tu vedrai. Fra un mese t’adoreranno.
La Varetti tentennò il capo. — Ho dei cattivi presentimenti — rispose.
— Fantasie! — disse l’altra. — Il popolo è come il diavolo; molto, ma molto meno brutto di quello che si dipinge.
Poi le espresse una sua idea: per le prime sere, avrebbe potuto far assistere alle lezioni il cantoniere.
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