< Pagina:La maestrina degli operai.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
32 La maestrina degli operai

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:33|3|0]]


aveva preso a fissarla ogni volta che

la incontrava, e a soffermarsi per guardarla ancora, dopo ch’era passata; e infatti sotto lo sguardo dei suoi occhi neri e lampeggianti di luce sinistra, ella mutava colore e perdeva il fiato. Perchè era venuto a farsi iscrivere alla scuola serale? si domandava la maestra. Non per istruirsi, certamente. E le passavan pel capo le più tristi idee: che, offeso dall’avversione ch’essa gli dimostrava a malgrado suo, volesse venire alla scuola per vendicarsene, o che, prendendo per commozione di simpatia il suo turbamento, le si volesse avvicinare per conquistarla; e i due sospetti la sgomentavano in egual maniera.

Le pareva ora irragionevole d’essersi tanto inquietata prima, quando

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.