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La maestrina degli operai 37

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:38|3|0]]paese, aveva inteso un garzone muratore dire al suo compagno, strizzando un occhio: — Di’, domani abbiamo la maestrina. — E scherzò con l’amica a quel proposito.

Ma il suo buon umore era un’eccezione alla regola. La piccola Latti aveva una monomanìa malinconica, che non lasciavan punto sospettare il suo corpicciòlo grassotto e il suo visetto nero e vivo di gitanella: si credeva sempre malata, d’una malattia che cambiava ogni quindici giorni; aveva in camera sua un’intera farmacia, portava sempre in tasca pillole e polveri, sapeva a mente Il medico di sè stesso, cercava le ricette nelle quarte pagine dei giornali, teneva corrispondenza epistolare con un clinico di Torino, e, fra gli altri

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