< Pagina:La maestrina degli operai.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
38 La maestrina degli operai

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:39|3|0]]malanni, era tormentata da una tosse perpetua, o meglio da un sospetto perpetuo d’aver la tosse, che le faceva fare continui sforzi d’esperimento, come un cantante che abbia perduto la voce. Alle sue alunne dava spesso per tema delle lettere in cui si doveva consolare un malato lontano o parlare d’una malattia propria. Ogni tanto, cominciando la lezione, diceva: — Bambine, questa è una delle ultime lezioni che vi dà la vostra povera maestra! — Passando con le amiche davanti al camposanto sospirava: — Lì sono aspettata! — Le scolare astute non avevan che andarle attorno e dirle: — Cos’ha stamani, signora maestra, che è così pallida? — e lei, anche stando bene, era presa da un’orribile agitazione.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.